- Teatro Nido dell’Aquila
- Giovedì 29 Agosto – Ore 19:00
- Ingresso Gratuito con prenotazione obbligatoria
- Info Prenotazioni
Atterrare in un non-luogo e rimanerci.
Una notte: quell’arco di tempo utile a mettersi in contatto con Dio prima che arrivi il mattino a dissolvere le trasmissioni radio notturne, a spegnere i fari delle auto che sfrecciano sulla tangenziale est di Roma.
Una notte per entrare nella wunderkammer di Don Chisciotte e un non-luogo per non pensare, ma solo attendere, preparandosi una frase da dire.
Perché forse un giorno arriverà un segno da un altro pianeta e per effetto di una solidarietà, l’insieme dello spazio terrestre diventerà un luogo. Essere terrestre significherà finalmente qualcosa. Prima di allora bisognerà attendere e prepararsi una frase da dire. Perché è nell’anonimato di un non-luogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani.
“Do you want a cracker?”
LUNA PARK e la Trilogia dell’Essere
Dopo la scoperta dell’esistenza con Requiem For Pinocchio e la R-Esistenza con Macaron, affrontiamo l’ultimo capitolo della nostra Trilogia dell’Essere cercando di indagare i meandri dell’esistenza, alla ricerca di quella che per noi è la soluzione al problema esistenziale. Nell’affrontare quest’ultimo capitolo della nostra Trilogia abbiamo sentito la necessità di affiancarci, come per i primi due capitoli, a un antieroe o forse all'antieroe per eccellenza: Don Chisciotte. Questa volta però abbiamo voluto attingere non tanto dal personaggio, quanto dal pensiero che sottende al romanzo stesso.
In un momento storico dominato dalla perdita di senso e dei confini dell’umano, investito dall’eco della rivoluzione copernicana e del cannocchiale di Galileo, da uno sguardo oltre il finito, Cervantes
crea la migliore traduzione manieristica di un personaggio letterario mai scritta finora: il cavaliere della Triste Figura, Don Chisciotte. Il romanzo di Cervantes rivela un'accusa contro una realtà fredda e ormai estranea, dove a un idealista – anche non pazzo – non resta che trincerarsi dietro la propria idea fissa. Don Chisciotte, perennemente sospeso e in bilico tra il mondo dell'esperienza spirituale e quello dell'esperienza sensibile, della vita pratica e di quella ideale, della realtà concreta e dell'apparenza ingannevole, della poesia e dello sgomento.
Cervantes attraverso l'ambiguità dell'incertezza trasforma continuamente la realtà, rendendoci così complici dei suoi personaggi, dei quali condividiamo la capacità di non lasciarsi ingannare dall'apparenza delle cose, o di voler ancora credere che un altro sguardo sia possibile.
Crediamo in un’analogia storica tra il tempo di Cervantes e il nostro e attraverso questa lente abbiamo cercato di declinare quel che resta oggi della wunderkammer di Don Chisciotte e di Cervantes stesso affidandoci ai temi del sogno, della fantasia, dell’ignoto, per portare alla luce quella che per noi è la coscienza umana cercando di dar voce a quel desiderio di una condizione esistenziale diversa. Abbiamo raccolto quel sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della storia, collezionato le domande senza affrettarci a trovare risposte, perdendoci nel grande Luna Park che è la vita stessa cercando, come Cervantes, di destreggiarci e mettere a confronto una realtà triviale con una realtà sublimata, la parziale accettazione e il parziale rifiuto di entrambe, l'unione paradossale di una concezione realistico-razionalista con una idealistico-romantica, l'insanabile dualismo derivante dal fatto che l'idea è inattuabile nella realtà e la realtà irriducibile all'idea.
- Di e con Simone Perinelli
- Ispirato all’Opera di Cervantes e di Douglas Adams
- Aiuto regia e consulenza artistica Isabella Rotolo
- Regia Simone Perinelli
- Selezione In-Box 2016
- Premio In-Box Millennials’ 2016