Lunedì 28 agosto alle ore 19.00 secondo spettacolo al Nido dell’Aquila di Todi per la rassegna Todi Off: “O della nostalgia” di e con Riccardo Festa e Mattia Angius.
Andrea Porcheddu, critico teatrale, ci spiega le motivazioni di questa sua proposta:
Ha il sapore di una cupa e stralunata stand-up comedy “O della nostalgia”, di e con Matteo Angius e Riccardo Festa, originale duo che promette interessanti sviluppi scenici, bravi e simpatici come sono. Imbastendo una sorta di programma radiofonico, i due corrono sul filo di un tema non facile – quello della nostalgia, appunto – allestendo un cabaret amaro e struggente che si costruisce per numeri impregnati di un clima emotivo diverso, con spunti notevoli che aprono, nello spettatore – anche nel più smaliziato – un fiume di ricordi. Lo spettacolo è sospeso tra una sincera ironia e affondi più caustici e dolorosi, che possono far male e far riflettere, inframmezzati da giochi e battute lievi. Un difficile equilibrio, tra “intrattenimento” ironico e abissi dell’umor nero, ma l’idea è interessante: la memoria è un oggetto strano, un ambiguo compagno di viaggio, un trampolino instabile per saltare nel futuro, guardando al passato. E in mezzo, in quel salto nel tempo, Angius e Festa affrescano il ritratto di una umanità “indecisa a tutto”, bisognosa di ancorarsi a qualcosa – o a qualcuno – per non crollare. Ciascuno ha la propria Madeleine di Proust: bisogna scoprire che succede, quando la si addenta…
Andrea Porcheddu è un critico teatrale e studioso, va a teatro dal 1988, più o meno ogni sera. Ha raccontato quel che pensava su diverse testate nazionali, online, cartacee, radio e tv. Attualmente collabora conglistatigenerali.com e con Radio3Rai. Nel suo percorso ha incontrato Emma Dante, Ascanio Celestini, Arturo Cirillo, Virgilio Sieni, Ricci/Forte e molti altri artisti cui ha dedicato libri e saggi. Nel frattempo tiene corsi all’Università (all’Università di Roma “La Sapienza”) e laboratori di critica, come quelli fatti per lungo tempo alla Biennale Teatro di Venezia. Si è dedicato alle teorie critiche applicate alla scena italiana con “Questo fantasma, il critico a teatro” (Titivillus editore) e cura la collana “Guide Teatrali” di Cue Press. Ha da poco pubblicato il libro “Che c’è da guardare? La critica di fronte al teatro sociale d’arte” (Cue Press, 2017). Ha diretto festival, ha lavorato all’estero come consulente artistico, e ha impunemente scritto tre romanzi gialli ambientati in teatro.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito con prenotazione presso la biglietteria del festival.
Martedì 29 alle ore 10.30 al Nido dell’Aquila Andrea Porcheddu incontrerà il pubblico per uno scambio di suggestioni e pareri.