Pinocchio
- Teatro Comunale
- Martedì 30 Agosto – Ore 21:00
- 15€ + prevendita
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Figlio improbabile, Pinocchio è l'archetipo del bambino dei sogni: prima di tutto desiderato e poi fatto su misura dal “genitore” per colmare la sua solitudine di vedovo. Ma come nella realtà, nulla accade completamente come previsto.
La favola di Pinocchio mi ha fatto riflettere su quali siano le modalità di trasmissione dei valori e come esse si pongano in rapporto all'educazione. Questo racconto descrive infatti, perfettamente, la violenza dell'educatore, la tensione tra la manipolazione e l’apprendimento che nasce dal confronto con gli adulti, ma anche la violenza dei bambini tra di loro. Pinocchio va e impara che di fronte alla violenza del mondo, la menzogna non è sempre punita, né la verità premiata. In questo racconto mi piace particolarmente il fatto che gli adulti non siano i garanti della verità, anzi…
Pinocchio è un eroe bugiardo, imperfetto, ma dignitoso. Tradito dal Gatto e la Volpe, riacquista la sua dignità suicidandosi. La magia di una fata lo riporterà in vita e Pinocchio diventerà un bambino in carne e ossa.
Nella mia versione di Pinocchio, sono state girate scene cinematografiche all'aperto - in un bosco ai piedi dell'Etna - con i ballerini e quaranta adolescenti, contribuendo così a creare un universo al confine tra sogno e realtà. Il mio Pinocchio è anche accompagnato, per tutta la durata dello spettacolo, dal famoso personaggio del Grillo Parlante - la voce della buona coscienza - qui interpretata dall'attore Denis Lavant.
Sono inoltre particolarmente affascinato dalla lunga traversata che questo pezzo di legno fa per diventare umano: Pinocchio è un burattino in continuo movimento ed è così che scopre il mondo. La prima cosa che fa quando si alza in piedi è scappare. Pinocchio è quindi, innanzitutto, un personaggio dell'accelerazione, della vivacità, della fuga. Questa fuga è l'inizio di un viaggio per accedere alla conoscenza di sé e ciò sarà reso possibile solo da un susseguirsi di varie metamorfosi.
Fedele a ciò che caratterizza le mie coreografie, ho associato il movimento all'immagine: la telecamera è molto vicina ai ballerini - sia dal vivo che sul set, attraverso le immagini proiettate - e, come un occhio in più, aiuta ad alleggerire i vari personaggi e a cercare la verità dell'azione nei dettagli.
Emilio Calcagno
- Debutto Nazionale
- Coreografo Emilio Calcagno
- Interpreti Amalia Borsellino, Giulia Di Guardo, Luigi Geraci Vilotta, Rosada Letizia Zangri, Ilyes Triki
- Creazione musicale Pierre Le Bourgeois
- Creazione video Daniela Salaris
- Progetto luci Idalio Guerreiro