Corpo Vuoto

  • Teatro Comunale
  • Lunedì 26 Agosto | Ore 21:00
  • 15€ + prevendita
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Per la prima volta viene affrontato in teatro il tema della maternità surrogata, il cosiddetto utero in affitto.

Corpo vuoto, in scena al Teatro Comunale di Todi il 26 agosto ore 21, è tratto dal mio romanzo Tu dentro di me (Aliberti editore).

L’idea di scrivere questa particolare storia, è nata da una notizia che avevo letto su un quotidiano americano. Una donna matura ma ancora giovane aveva una figlia già grande che, sposata da poco, non poteva avere a sua volta dei bambini, avendo subìto una isterectomia. La donna disse alla figlia: ti presto io il mio utero. Un bellissimo gesto tra madre e figlia, una splendida donazione che avrebbe permesso alla neo-sposa di realizzare il suo sogno di maternità. Ma questa curiosa notizia mi sollevò degli interrogativi inquietanti: nell’utero donato sarebbero stati inseriti i cromosomi genetici dei due giovani genitori. Dunque, il nascituro sarebbe stato il figlio uterino della nonna, ma anche figlio e fratello della madre genetica. Un gesto d’amore estremo, che mi spinse a una riflessione: quando il bimbo sarebbe venuto alla luce, in che modo avrebbe chiamato la nonna-madre uterina e la mamma genetica?

Essendo appassionata di teatro, mi venne in mente l’Edipo re: ai tempi di Sofocle non esistevano pratiche di maternità surrogata, di fecondazione assistita, ma mi affascinò l’idea di costruire una vicenda edipica. Edipo si innamora e sposa la madre Giocasta ignaro di esserne il figlio e di aver inconsapevolmente ucciso il proprio padre Laio. Così come Giocasta non sa di congiungersi con colui che ha partorito e che ha ucciso il proprio marito. Ho quindi costruito una storia incestuosa, partendo da una donna che affitta il proprio utero, volendo però restare rigorosamente anonima: non conosce i genitori genetici e non conoscerà il bimbo che porta in grembo per nove mesi. Un paradosso, che tuttavia ha molto a che fare con certe realtà.

Negli ultimi anni, molta strada è stata percorsa, anche grazie al giusto riconoscimento delle coppie gay e delle famiglie arcobaleno. Di conseguenza, le controversie sulla maternità surrogata si sono accentuate e sono ormai al centro di un dibattito sociale, civile, religioso e soprattutto politico praticamente quotidiano. Da qui la decisione di realizzare anche una versione teatrale: la prima in assoluto che affronta questo tema, per invitare il pubblico a una serena riflessione.

Emilia Costantini

  • Debutto nazionale
  • dal romanzo di Emilia Costantini
  • Con Vanessa Gravina, Laura Lattuada, Gabriele Pizzurro, Irene Giancontieri
  • Regia di Piero Maccarinelli